Una nuova blindo Centauro per l’E.I.
Anche il cannoniere dispone di un sistema interamente digitale fornito dalla stessa divisione di Finmeccanica, il Lothar SD, dove Lothar sta per Land Optronic Thermal Aiming Resource. Il sistema integra lo stesso telemetro laser dell’Attila D, una camera TV a colori HD ma senza zoom continuo, che presenta due campi di vista, 2,7° x 2,1° e 8,1° x 6,5°, i medesimi forniti dalla camera termica, che opera sulla frequenza di 8-12 µm, ossia nell’infrarosso a onda lunga. La scelta è legata al fatto che su questa frequenza sono maggiormente visibili le differenze di temperatura e che penetra meglio la polvere e il fumo, mentre per il capoblindo il medio infrarosso fornisce immagini più nitide, può essere meglio impiegato di giorno dato che sfrutta maggiormente la riflessione di energia emessa dal sole, ed è inoltre meno sensibile all’umidità. I tecnici del settore optronico sottolineano come sia anche possibile sfruttare la telecamera diurna nel vicino IR: un comando consente di inserire un filtro antinebbia che elimina la componente visibile lasciando solamente quella fino a 1 µm, che risulta ovviamente in bianco e nero ma ha il pregio di bucare molto bene la nebbia. Il Lothar SD è l’evoluzione del Lothar usato sul Freccia, nel quale lo specchio non è stabilizzato in quanto collegato meccanicamente al cannone. Nella versione intermedia Lothar S adottata dalla Polonia lo specchio è stabilizzato, mentre i sensori rimangono quelli del Lothar. Nella SD tutto il pacco sensori è cambiato, le immagini escono in formato digitale, la TV è HD, e anche la camera termica passa da una di seconda a una di terza generazione, la Tilde B con sensore al MCT da 640×512 pixel con dimensione di 16 µm. In prospettiva anche il Lothar SD potrà adottare sensori termici con definizione HD. In elevazione il sistema potrebbe operare fino a +60° ma è limitato elettronicamente all’arco di elevazione del cannone più un margine per non disturbare la fase di stabilizzazione, ossia circa –12°/+22°, mentre in brandeggio l’arco è di ±9°. In caso di guasto al sistema di puntamento del cannoniere il capoblindo può sparare usando il visore panoramico; esiste anche un sistema ottico di back-up di dimensioni simili a un iposcopio, con reticolo di puntamento per il calcolo della distanza e della correzione balistica, che consente al cannoniere di sparare anche in totale assenza di energia.
Al pari del Freccia la Nuova Blindo Centauro nasce come veicolo net-centrico, e dispone quindi a bordo del sistema di comando, controllo e navigazione SICCONA. Rispetto al blindato da combattimento per la fanteria la nuova blindo armata è dotata di nuovi computer e di nuovi display Larimart (azienda inquadrata nella Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale di Finmeccanica) della famiglia LRT350, di nuovo tastierino facilitato, anch’esso di Larimart; il tastierino è stato sviluppato allo scopo di facilitare la scrittura di messaggi a testo libero da parte dell’equipaggio con veicolo in movimento, ed è dotato di un dispositivo di scrittura facilitata/mouse denominato MID. Il puntatore ha a disposizione uno schermo dedicato più piccolo di quello già usato nel Freccia, ottimizzato per l’installazione eseguita. Un sistema C2 non ha ragion d’essere se non si dispone di una gamma di radio che assicurano la connettività in ogni situazione, e tutto il comparto C4I è anch’esso di responsabilità della Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale di Finmeccanica. Al momento attuale le radio di bordo sono ben sei. Partendo dalle onde più lunghe troviamo la Turma CNR2000 che opera nella banda 1,6-60 MHz e potenza di 25 W; questa radio è stata dotata di antenna Vulcan NVIS (Near Vertical Incidence Skywave) che sfrutta la riflessione sulla ionosfera dell’emissione quasi verticale, assicurando così una copertura di poche centinaia di chilometri, permettendo ad esempio di superare montagne o altri ostacoli verticali, risultato ben più apprezzabile nella maggior parte delle situazioni tattiche rispetto alla possibilità ricomunicare a migliaia di chilometri sfruttando la ionosfera per far riflettere onde quasi orizzontali. Per la comunicazione dati e voce a medio raggio sono disponibili due apparati in banda VHF SRT-635 SINCGARS. Sono invece ben tre le radio in banda UHF presenti. La HCDR (High Capacity Data Radio) “Centaur” della ITT è la stazione a larga banda di backbone, dedicata alla realizzazione dinamica di reti ad alta velocità di trasmissione e capacità, auto-ripristinanti (self-healing) e auto-configuranti (self-configuring) per il trasporto delle informazioni voce, dati e video secondo i più moderni concetti di Mobile Ad-hoc Networking. I dati sono trasmessi in modalità crittografata e protetti con dei codici per il rilevamento automatico di eventuali errori con possibilità di correzione automatica senza l’intervento di un operatore.Opera nella banda 225-450 MHz con potenza massima di uscita di 20 W. La SDR VM3 – SBW è la software defined radio che garantisce le comunicazioni a larga banda, in fonia e dati, con il personale sul campo; opera sulla banda 30-512 MHz, con potenza massima d’uscita di 5 W, e assicura le comunicazioni con il personale appiedato dotato del sistema Soldato Futuro, che basa le proprie comunicazioni sulle radio SDR portatili dotate di forma d’onda SelfNET Soldier Broadband Waveform. L’ultimo apparato UHF è la radio portatile Harris AN/PRC 152, sistemato di fianco al capoblindo, che garantisce non solo le comunicazioni satellitari e terra-bordo-terra dal veicolo, ma che essendo portatile può essere usata anche in emergenza caso di abbandono del mezzo. La 152 opera sulla banda 30-512 MHz, ha una potenza massima di uscita di 5 W, incrementata sul veicolo da un amplificatore da 50W. La presenza di tre apparati che operano sulla stessa banda ha obbligato i tecnici a condurre un attendo studio delle mutue interferenze, che a sua volta ha portato a un posizionamento accurato delle antenne e all’adozione di sistemi di filtraggio, con il risultato di consentire ora il funzionamento contemporaneo di tutti e tre gli apparati con una guardia di frequenza bassa. Nella torretta troviamo anche l’UCR (Unità Controllo Radio), che assicura la configurazione, il controllo e il monitoraggio delle radio, e il router tattico di bordo MSR165 2U che ripartisce le comunicazioni dati attraverso i diversi vettori radio. Per le comunicazioni intra-veicolari e per l’accesso alle diverse radio la Nuova Blindo Centauro è dotata dell’interfonico digitale UIS-379/D di Larimart che si basa su un’architettura modulare e distribuita. L’interfono assicura anche la distribuzione ai singoli membri dell’equipaggio degli allarmi/segnali digitalizzati generati dai sottosistemi C2D (Comando, Controllo e Digitalizzazione) e SIV (Sottosistema Integrazione Veicolo). Il sistema consente anche la connessione dell’equipaggio in modalità wireless e la registrazione delle comunicazioni in fonia e quella delle immagini, modalità quest’ultima attivabile solo dal capoblindo. Tali registrazioni possono essere utilizzate in sessioni di after action review, per l’addestramento ed il miglioramento nella condotta operativa degli equipaggi. Ad infittire ulteriormente la rete di antenne e sensori presente intervengono anche i sistemi di contromisure e di allarme. Dopo l’esperienza afgana tutti i mezzi sono quantomeno predisposti per l’installazione di un disturbatore a radiofrequenza destinato a inibire l’uso di radiocomandi destinati a far detonare ordigni esplosivi improvvisati; in questo caso il jammer è quello “di casa”, ossia il Guardian H3 Stack, del quale non vengono ovviamente forniti ulteriori dettagli. Al fine di limitare al massimo gli ingombri sul cielo della torre per non limitare la visione del periscopio panoramico, sono state messe a punto delle antenne di sagoma ovale quattro delle quali sono fissate sopra la blindatura attorno alla torretta in posizione mediana, in modo da garantire la copertura a 360°, mentre due antenne classiche trovano posto sul cielo. Il ricevitore di allarme laser è il RALM di ultima generazione, anch’esso prodotto dalla Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale di Finmeccanica. Per garantire la massima copertura sono state adottate delle testine poste nella parte bassa della torretta, che assicurano anch’esse una copertura sui 360° ma soprattutto una detezione più o meno baricentrica, soluzione che l’esperienza ha mostrato assicurare una maggiore protezione rispetto ai sensori montati sopra la torretta.
L’allarme è pienamente integrato con il SICCONA, che a sua volta attraverso i sistemi di comunicazione può diramarlo agli altri veicoli amici operanti in zona. Il RALM è anche interfacciato con i lanciagranate Galix, quattro dei quali trovano posto su ogni lato della torretta nella parte posteriore.
Eccoci quindi all’armamento secondario, che comprende la classica MG 42/59 coassiale in calibro 7,62 x 51 mm installata sulla sinistra del cannone, attivabile sia dal capoblindo che dal cannoniere, sia con il comando elettrico che con il back-up manuale, quest’ultimo solo per il capoblindo. Il prototipo è dotato, come da requisito, di una torretta remotizzata Hitrole Light, che può essere armata con mitragliatrici da 7,62 o 12,7 mm, oppure con lanciagranate automatico da 40 mm. Si tratta della prima volta che in Italia si adotta il concetto noto come Turret-on-Turret e quindi è allo studio la migliore soluzione per risolvere il problema dell’interferenza della torretta remotizzata con il visore panoramico Attila D; qui la digitalizzazione aiuta, dato che il pacchetto optronico Minicolibrì della Hitrole Light consente di coprire, ancorché con prestazioni inferiori, l’angolo morto generato, portando l’immagine sullo schermo del capoblindo. Ovviamente la stessa immagine può essere inserita sotto forma di finestra anche quando il panoramico è in piena funzione. Dato che i portelli del capoblindo e del servente sono su cuscinetti, sugli stessi è possibile installare una mitragliatrice di calibro 7,62 o 12,7 mm al posto della torretta remotizzata, se un cliente non desiderasse la Hitrole; da notare che sia la postazione del capoblindo che quella del servente sono dotate di iposcopi ripiegabili a specchio per la visione diretta, con coperture rispettive di 360° e 240°. La blindo nasce predisposta per installazioni aggiuntive quali il BTID e lo ASID, sistemi di interrogazione amico-nemico rispettivamente per minacce terrestri e aeree e per altri sistemi quali e altoparlanti di potenza o segnalatori laser.
Delle 22 milestone previste dal contratto di sviluppo 19 sono state superate. Le attività propedeutiche al rilascio del giudizio di agibilità industriale sono in corso e se ne prevede il completamento entro il mese di aprile 2016; una volta ottenuto il GAI il personale tecnico dell’Amministrazione Difesa potrà operare in sicurezza a bordo della blindo. Dopo un “fermo tecnico” dovuto all’esigenza di presentare il veicolo al salone di Eurosatory a Parigi, evento chiave in ambito terrestre, nel quarto trimestre prenderà il via la campagna di omologazione, con le prime prove in camera climatica previste già a luglio, cui seguiranno i tiri di verifica in autunno prima della consegna al cliente. Peraltro due degli step previsti per la Milestone 21, ossia il rilascio della configurazione finale, prevista per il mese di giugno, sono già stati superati con successo nel primo trimestre. Intanto si pensa già al futuro, e sono stati compiuti studi comparativi sulle protezioni attive, nel caso un cliente dovesse richiedere l’adozione di una tale soluzione.