Storica esercitazione congiunta tra gli F-35B di Marina e Aeronautica, assieme alle controparti di Gran Bretagna e Stati Uniti

Il 25 novembre, ormeggiando in porto a Taranto nave Cavour ha concluso un periodo di quasi due mesi che l’ha vista impegnata in diverse attività a carattere spiccatamente internazionale ed interforze che si inquadrano nel più ampio contesto dell’interoperabilità tra gruppi navali di cui il velivolo di 5a generazione F-35B rappresenta uno dei sistemi d’arma più pregiati.

L’unità italiana, dopo aver partecipato, nel mese di ottobre, alla Mare Aperto 2021, la più grande esercitazione aero-navale organizzata dalla Marina Militare, ha ripreso il mare l’11 novembre scorso effettuando attività di carrier qualification (CQ) con velivoli F-35B e AV8B+, necessarie per abilitare i piloti alle operazioni di decollo e appontaggio sulla portaerei.

L’addestramento in mare è stato intervallato da alcune soste nel porto di Civitavecchia dove il 19 novembre la nave ammiraglia è stata protagonista di una visita dei partecipanti al NATO Industrial Advisory Group (NIAG)Conference of National Armaments Director (CNAD) Industry Day che per la prima volta si è svolto in Italia. Presenti a bordo, tra gli altri, il generale Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, l’ambasciatore Francesco Talò, rappresentante permanente italiano presso il North Atlantic Council, oltre ad un gruppo di rappresentanti del comparto dell’industria e di addetti militari dell’alleanza atlantica.

Il 21 novembre il gruppo navale composto dal Cavour, nave Garibaldi, nave Durand de la Penne, nave Doria e nave Vulcano, con relative componenti ad ala fissa e rotante imbarcate, ha condotto nelle acque ad est della Sicilia un’interazione con il gruppo navale britannico guidato dalla portaerei Queen Elizabeth impegnata, con altre 4 unità in supporto, nella navigazione di rientro verso il Regno Unito. Il cacciatorpediniere Andrea Doria, nello specifico, ha assicurato la difesa da minacce principalmente di tipo aereo per una parte del trasferimento all’interno del bacino Mediterraneo del gruppo navale britannico. L’attività è stata una preziosa occasione per consolidare i legami e le relazioni tra i due Paesi alleati e legati da un vitale interesse per il mare nonché per testare ed accrescere l’interoperabilità e la capacità di proiezione di mezzi aeronavali. Nel corso dell’attività in mare, alla presenza del capo di Stato Maggiore della Difesa, accompagnato dai capi di Stato Maggiore della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, si sono registrate tre prime assolute: l’appontaggio del velivolo F-35B della Marina Militare sulla portaerei britannica,dell’F-35B dell’Aeronautica Militare su quella italiana e la prima missione addestrativa composta da quattro F-35B appartenenti a quattro forze armate diverse e di tre diverse nazioni.

Nel segno di un rinnovato clima di cooperazione, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone (a destra) posa assieme ai Capi di Stato Maggiore di Marina (Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, al centro) e Aeronautica (Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, a sinistra) a bordo del Cavour durante l’esercitazione del 21 novembre. (foto Marina Militare)

Al termine dell’intensa giornata addestrativa il capo di stato maggiore della Marina Militare ammiraglio Enrico Credendino ha espresso soddisfazione dichiarando “I risultati raggiunti testimoniano la comune importanza che la Marina Militare italiana, la Royal Navy e gli Stati Uniti d’America, attraverso il corpo dei Marines, attribuiscono al fatto di possedere una efficace e credibile capacità portaerei”, proseguendo poi “la capacità di operare efficacemente insieme è un fattore che abilita prontezza e capacità di deterrenza in quanto le poche nazioni che possono contare, come l’Italia, su una moderna portaerei con una credibile componente aerotattica imbarcata, sono in grado di assicurare una rapida dislocazione di capacità a grande distanza e per lungo periodo, concetto questo efficacemente riassunto dalla parola expeditionary” e concludendo “l’impiego sinergico di assetti di varie nazioni e di diverse forze armate rappresenta l’evidenza pratica del concetto di interoperabilità e della volontà di lavorare insieme…..il futuro è oggi”.

L’intensa attività, svolta nel pieno di rispetto della normativa anti COVID-19 in vigore, ha confermato gli elevati standard di prontezza e flessibilità degli equipaggi e dei mezzi aeronavali della Squadra Navale, caratteristiche, queste, necessarie per assolvere i compiti di difesa sul mare e dal mare, di sicurezza marittima e di tutela degli interessi strategici nazionali e della collettività.

Aggiungiamo che questa esercitazione ha rappresentato un momento storico anche per i rapporti tra Marina Militare e Aeronautica Militare, che da diversi anni erano parecchio tesi proprio riguardo al velivolo F-35B. E’ speranza comune che gli attriti in materia siano stati definitivamente superati, a tutto vantaggio dell’operatività, dell’interoperabilità e dell’efficienza della Difesa nazionale. Questa esercitazione deve essere solo il punto di partenza di un’integrazione che, nel rispetto delle rispettive prerogative, possa portare al raggiungimento della massima efficacia del sistema d’arma F-35B nazionale.

HMS QUEEN ELIZABETH CROSS DECK WITH ITALIAN NAVY CAVOUR Pictured: Italian F-35B Lightning Jet launch from HMS Queen Elizabeth. Today HMS QUEEN ELIZABETH exchanged F-35B from VFMA-211 squadron with an Italian Navy and Italian Air Force. The VFMA-211 USMC jets departed HMS Queen Elizabeth and landed on the Italian carrier CAVOUR. Two F35B Lightning Jet from the Italian Navy and Italian Air Force landed, refuelled, and relaunched from HMS QUEEN ELIZABETH. This is the third nation that has landed jets on the UK Carrier. On completion of the refuelling HMS QUEEN ELIZABETH launched an Italian Navy F-35, Italian Air Force F-35, USMC F-35 and finally an F-35B from the UK 617 squadron. The jets then operated in the skies above the two carriers developing their interoperability and mutual understanding of procedures. HMS Queen Elizabeth is the deployed flag ship for Carrier Strike Group 21(CSG21). CSG21 will see the ship along with the Strike Group work with over 40 countries from around the world. The Strike Group will operate and exercise with other Countries Navies and Air Forces during the 7-month deployment. The Strike Group includes ships from the United States Navy, The Dutch Navy, and Marines from the US Marine Corps. As well as UK Frigates, Destroyers two RFA supply ships and air assets from 617 Sqn, 820 NAS, 815 NAS and 845 NAS. This will be the largest deployment of Fifth Generation Fighter Jets in history. (foto Royal Navy)