Stinger

Nella fase terminale della Guerra Fredda la protezione contro le minacce provenienti dalla terza dimensione, specie gli elicotteri armati, era di vitale importanza. Dopo una scelta durata diversi anni e che sembrava volgere a favore del missile spalleggiabile francese Mistral, l’Italia acquistò una prima partita di missili spalleggiabili aria-aria FIM-92A Stinger per le esigenze della Forza d’Intervento Rapido (FIR), costituita nella seconda metà degli anni ‘80. Missile supersonico con testata a ricerca di calore con un raggio d’azione di 4.800 m e quota massima di 3.800 m, lo Stinger è di semplice impiego dato che il tiratore deve solamente inquadrare il bersaglio e attendere che un segnale sonoro confermi l’aggancio della traccia termica da parte del sensore del missile e che il bersaglio sia entro l’inviluppo di lancio. Il sistema si compone di un’impugnatura di lancio nella quale trova alloggio la batteria, e del missile, e può essere dotato di sistema IFF. È in servizio con il rgt. “San Marco” della Marina e nell’Esercito dove, dopo essere stato inizialmente distribuito ai reparti di artiglieria controaerei leggera e alle batterie controaerei dei reggimenti di artiglieria terrestre, è oggi in dotazione al 17° e 121° rgt. artiglieria controaerei.


CARATTERISTICHE TECNICHE

Costruttore General Dynamics
• Peso del sistema 15,1 kg
• Peso del missile 10,1 kg
• Peso della testata 3 kg
• Dimensioni lunghezza 1,52 m; diametro 70 mm
• Velocità max Mach 2,2
• Raggio d’azione 4.800 m
• Quota massima d’intervento 3.800 m