Prospettive eccellenti per MBDA Italia
Riccardo Niccoli – Nell’annuale e come sempre interessante conferenza stampa di MBDA Italia il Managing Director (nonché Executive Group Director Sales & Business Development del Gruppo MBDA) Ing. Lorenzo Mariani ha illustrato la situazione dell’azienda nel 2022 e le sue prospettive per quest’anno, e per il futuro.
Se guardiamo subito ai numeri del Gruppo, possiamo vedere una situazione assolutamente positiva, confermata da un 2022 eccezionale. Il Gruppo ha infatti registrato ricavi per 4,2 miliardi di Euro, raccogliendo ordini per 9 miliardi (di cui ben 6 derivanti da clienti export), mentre il portafoglio ordini ha raggiunto la ragguardevole cifra di 22,3 miliardi. A livello globale, MBDA è il secondo fornitore mondiale di missili, ma nel 2022 è stato il primo in assoluto.
A pesare su questi risultati soprattutto i contratti con gli Emirati Arabi Uniti (armamento dei caccia Rafale, missili Exocet navali), con il Qatar (armamento dei caccia Rafale, degli elicotteri NH-90, missili Marte per difesa costiera), con la Grecia (ancora missili per i Rafale, ma anche missili per le fregate) e con l’Arabia Saudita (programma MLU dei missili Storm Shadow).
Dal canto suo, MBDA Italia ha registrato ordini per 1,17 miliardi, quasi raddoppiando il risultato del 2021, e quasi quadruplicando quello del 2020. Molto simile il risultato dei ricavi, che è passato da 371 milioni del 2020 a 685 del 2021 e infine a 1,025 miliardi del 2022.
Questa situazione è dovuta solo in parte alla guerra scoppiata in Ucraina. In effetti, di contratti direttamente collegati alla guerra se n’è registrato uno solo, da un paese dell’est Europa, del valore di 300 milioni. Per il resto si tratta di un trend abbastanza atteso, che caso mai ha ricevuto solo delle accelerazioni dalla situazione di crisi internazionale. Ma quello che è più importante per MBDA è che in sostanza “E’ cambiata la percezione dell’azienda, perché oggi molti si rendono conto che MBDA è una realtà che contribuisce alla sicurezza globale”, come affermato dall’Ing. Mariani.

Per MBDA Italia, è stato proprio il cliente domestico a far registrare un forte incremento di ordini e di lavoro, e in effetti la carne al fuoco non è poca: parliamo della consegna di sistemi per i PPA della Marina e della preparazione della prima unità equipaggiata con gli Aster, del lavoro di Mid-Life Refurbishment (MLR) per i missili Storm Shadow dell’Aeronautica Militare, dello sviluppo del Teseo-E e del suo seeker AESA, del sistema contraereo MAADS per Aeronautica ed Esercito (in questo caso il sistema è chiamato GRIFO), del supporto alle Forze Armate per il mantenimento operativo dei sistemi navali e terrestri impieganti il missile Aster. Ma il futuro riserva ancora di più. Nel gennaio di quest’anno è stato firmato un grosso contratto per l’acquisizione di 700 nuovi missili Aster, in più versioni, per le Forze Armate di Francia e Italia, dove il nostro paese ha una parte maggiore. Il sistema MAADS/GRIFO dovrebbe essere in consegna per il 2026 per l’Esercito e per l’Aeronautica, il contratto per quest’ultima dovrebbe venire firmato a breve. Il sistema antiaereo SAMP/T NG per l’Aeronautica, il cui contratto è in fase di definizione presso OCCAR, dovrebbe anch’esso venire consegnato nel 2026-2027, salvo intoppi. Vi è poi il Mid-Life Update del sistema PAAMS dei cacciatorpediniere Orizzonte, che questa volta vedrà Francia e Italia puntare sulla stessa configurazione, che vede MBDA e Leonardo giocare un ruolo di primo piano.
Nuove sfide sono in arrivo anche per il futuro. Con l’Esercito vi sono infatti studi per la realizzazione del programma V-SHORAD NG, che prevede la definizione di un nuovo sistema antiaereo spalleggiabile a corto raggio (che potrebbe evolversi in una versione per l’impiego da veicolo) che presenta requisiti tecnici non particolarmente sfidanti, ma tempistiche molto strette, con qualifiche del sistema comprese tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Anche il programma GCAP, volto a realizzare il futuro caccia europeo di sesta generazione, impegna parecchio MBDA, che sta definendo i sistemi da sviluppare congiuntamente con l’industria. Allo stesso tempo il Gruppo lavora (seppur in modo nettamente separato) anche con il consorzio franco-tedesco-spagnolo, che sta mettendo a punto il programma SCAF, per un analogo sistema aereo. La speranza è quella che i due consorzi possano convergere su armamenti identici o molto simili, cosa che porterebbe ovviamente vantaggi a vari livelli per tutti gli attori.

Riguardo al futuro missile intercettore Aquila, destinato a controbattere la minaccia dei missili ipersonici, è da notare il fatto che il 24 marzo la Commissione Europea ha approvato il progetto come secondo sistema facente parte del programma EU HYDEF (European Hypersonic Defence Interceptor), parte dell’European Defence Fund, con un contratto di sviluppo che dovrebbe essere firmato nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda il missile aria-aria Meteor, invece, MBDA sta lavorando con i sei paesi partner su una proposta per giungere alla definizione di un programma di Mid-Life Update. Lo studio avrà una durata di 18 mesi, e si punta ad avere l’aggiornamento in servizio per il 2030. Nuove tranche di produzione sono in negoziazione con i vari operatori, compresa l’Italia. Il nostro paese sino a oggi non si è mostrato molto attivo nella messa in servizio di questo missile, che deve equipaggiare gli F-2000 Typhoon. Mentre gli altri paesi partner lo impiegano già da parecchi anni, l’Aeronautica Militare è rimasta un po’ indietro, forse per la mancanza di un’urgenza e per la mancanza della necessaria priorità da dare alle integrazioni finali, che sono a carico dei singoli utilizzatori.
Per il 2023, le campagne commerciali di MBDA Italia sono focalizzate sull’armamento (missile Meteor) per i Typhoon del Kuwait, nonché su altre campagne con Leonardo, su campagne in congiunzione con Fincantieri, relative al sistema Albatros NG/CAMM ER, e alla promozione del missile Marte ER su elicotteri NH-90 e piattaforme navali in Nord Africa e Medio Oriente, oltre al supporto alla vendita del sistema SAMP/T NG ad alcuni paesi dell’est Europa.
Un’ultima nota riguardo all’azienda italiana, che sta investendo parecchio sulle proprie sedi. A Roma è prevista una ulteriore espansione, mentre il sito del Fusaro è stato completamente ristrutturato ed è pronto a sostenere nuovi ratei di produzione, con in prospettiva un ulteriore sviluppo; a La Spezia sono stati finalizzati gli acquisiti del sito e della vicina palazzina della ex Camera di Commercio, mentre sono in corso lavori anche qui per aumentare la produzione. La forza lavoro è anch’essa in costante crescita, ed è passata dai 1.407 dipendenti del 2018 ai 1.700 del 2022, con un incremento netto per il 2023 che si prospetta di altre 200 unità (250 nuove assunzioni). Si pensa a un traguardo nel breve-medio termine di circa 2.000 unità, considerando anche che molti paesi, tra cui l’Italia, hanno chiesto un aumento del rateo produttivo, in modo da costituire scorte sufficienti in tempi più rapidi.

(foto: MBDA)